Il sontuoso organo “Fratelli Serassi 1825” della Chiesa Parrocchiale di Feletto

di Adriano Giacometto

Alla memoria del dott. Pietro Bertodatto (1945-2004)

La complessa vicenda costruttiva dell’organo di Feletto inizia ufficialmente il 2 agosto 1819 con l’Ordinato comunale di nomina dei priori della chiesa parrocchiale; il Consiglio comunale, composto da ben undici membri, riunito in raddoppiata congrega, designa priori il sacerdote Stefano Raffaele Gamara e Michele Castagna.
Successivamente alla nomina, i priori il cui ruolo prevede anche l’incarico di tesoriere, seguono da vicino l’attività organaria in Canavese, in particolar modo i lavori della famiglia bergamasca Serassi, in quegli anni assai impegnata nelle nostre terre. Su probabile indicazione del M° Giuseppe Megnet – uno dei musicisti canavesani più rappresentativi del suo tempo – viene preso a modello l’organo che i fratelli Serassi stanno collocando per la parrocchiale di Caluso, un grande strumento di 16 piedi a 2 tastiere dotato di una cinquantina di registri.
Il minuzioso esame dell’organo calusiese convince i felettesi, e un Ordinato comunale del 17 febbraio 1822 autorizza ufficialmente i priori alla trattativa coi Serassi per la costruzione del nuovo organo.
Un successivo Ordinato del 1 aprile 1822 definisce difettoso, ed inservibile l’antico strumento e considera improrogabile la costruzione di un nuovo organo anche in considerazione di alcuni imminenti lavori previsti all’interno della chiesa … giacchè si fanno necessari marmoreggiamenti, stucchi, pitture, ed opportuni riparazioni, qual ritardo causerebbe così altra volta nuove rotture, e guasti, in conseguenza di maggior dispendio. Dallo stesso documento si apprende che i priori … si sono già diretti alli Sig.ri Carlo, e fratelli Serassi di Bergamo de’ migliori fabbricatori d’organi, quali si sono già recati sul luogo per esaminare il locale, e prendere le necessarie dimenzioni per proporre la formazione dell’organo desiderato, quali proposero la composizione d’un’organo, ed a similitudine di quello fabbricato da essi in Caluso, e che sarebbe stato molto adatato alla presente chiesa, che anzi sarebbe per riescere ancor meglio, stante la maggior altezza della chiesa, e sua ampiezza. Nel corso della riunione viene esaminato il contratto, o meglio la Capitolazione, dell’organo di Caluso e in particolare viene preso in considerazione il suo costo: 14.000 lire. Le risorse finanziarie dei priori non superano le 8000 lire (somma peraltro già frutto di agevolazioni e precedenti lasciti della Comunità) perciò viene chiesto al Consiglio comunale di coprire le 6000 lire mancanti. La seduta si conclude con lo stanziamento della somma necessaria e con la richiesta di autorizzazione allo stanziamento presso l’ufficio della Real Intendenza. Il 16 luglio con decreto n. 3264 l’ufficio Intendenza approva la spesa messa a bilancio dal Comune di Feletto per la costruzione del nuovo organo.
Impostata la trattativa con gli organari ora si pensa alla cassa che dovrà ospitare lo strumento; la fase di studio dura l’intera estate e viene formalizzata in un Ordinato comunale del 7 ottobre 1822, nel quale viene assegnato l’incarico del disegno all’architetto Martelli di Strambino (già autore del disegno della cassa dell’organo di Caluso) e viene preventivata una spesa di 1479 lire e 6 soldi. Naturalmente il documento si chiude con la supplica alla Real Intendenza per ottenere l’approvazione al versamento della somma nelle casse dei priori.
Appena una settimana più tardi, il 15 ottobre, l’architetto Martelli firma la tavola (realizzata con la tecnica ad acquarello) del monumentale complesso cassa lignea e cantoria, e la consegna alla committenza felettese.
Nel corso dell’inverno, probabilmente con l’aiuto del Megnet, si studia accuratamente il piano fonico dell’organo calusiese; il timore è quello di avere uno strumento insufficiente (l’organo di Caluso aveva comunque circa 1900 canne!) e si pensa ad un ampliamento. Puntualmente nella Capitolazione del 26 febbraio 1823 si legge: … sendosi sotto il giorno d’oggi recati in questo luogo i detti s.ri fratelli Serassi e previa la più attenta disamina d’ogni cosa a trattarsi e, riconosciutosi le maggiori aggiunte a farsi per rendere l’opera più compita e sentito elevarsi il sentimento di varie persone dabbene intelligenti, eddà migliori registranti … asseriscono essere indispensabile aggionte infraconvenute oltre all’organo stato formato pella Comunità di Caluso, in vista della maggior ampiezza della chiesa … . L’organo risultante dal documento firmato da Carlo e Ferdinando Serassi, che recepisce perciò la prima richiesta di ampliamento, è un grande strumento di 16 piedi a due tastiere dalle caratteristiche monumentali quali la facciata di 12 piedi, il poderoso Ripieno di 18 file al Grand’Organo, i Contrabassi secondi, alcuni registri riservati alle realizzazioni di particolare pregio quali il Principale cornetto, l’Ottava seconda oppure il Flauto alemanno. Nello stesso documento al punto 46 si registra una delle prime attestazioni storiche del registro denominato Albanese con i suoi trilli, in sostanza un meccanismo comandato a pedale che in simultanea aziona: grancassa, piatto, sistro, campanelle e rollante; le dimensioni della imponente cassa lignea raggiungono gli 11 metri di altezza e oltrepassano gli 8 di larghezza. Nonostante l’estensione dell’Organo Eco sia dal secondo Do, il computo totale delle canne assomma a ben 2171! I Serassi si impegnano a collocare lo strumento entro i due anni dalla firma del contratto, ovvero entro il febbraio 1825.
Il 2 giugno 1823 un Ordinato comunale provvede senza troppe formalità al licenziamento dell’organista titolare, tale Giò Autero, siccome … il 26 febbraio ora scorso stipulato la capitulazione colli sig.ri Carlo e Ferdinando Serassi della formazione d’un sontuoso organo … ed il desiderio della popolazione che tale nuovo organo sia suonato da un valente organista … evidentemente le aspettative musicali in seguito alla collocazione del nuovo organo erano ben altre.
Nell’autunno iniziano i lavori di falegnameria per la costruzione della bussola, ma alcuni problemi inerenti il livello del pavimento della chiesa inducono il sindaco con un Ordinato del 3 novembre 1823 all’ennesima supplica presso la Real Intendenza per l’autorizzazione alla spesa di altre 140 lire per la sistemazione del pavimento per … non cagionare nuova pendenza irregolare alla bussola, quant’anche per riparare la chiesa dalla prossima invernal stagione … .
Ma il vero capolavoro della diplomazia felettese avviene all’inizio del 1824 quando per ottenere l’ennesima autorizzazione dall’ufficio Intendenza alla spesa per un ulteriore ampliamento architetta un piano a dir poco fantasioso. Un emissario raggiunge personalmente i Serassi e li convince a redarre una lettera alle amministrazioni felettesi nella quale traspaia con evidenza la necessità di procedere ad un nuovo ampliamento (ciò che fa supporre ad un incontro di persona è l’assoluta mancanza di corrispondenza in tal senso negli archivi bergamaschi di casa Serassi). Non senza un po’ di stupore di fronte ad un organone di quasi 2200 canne, i Serassi acconsentono al piano suggerito dai facoltosi felettesi. Il 24 maggio 1824 un Ordinato comunale, con sagacia, ufficializza l’avvenuto. La stesura del documento è un capolavoro di abilità: nella prima parte viene snocciolato il bilancio comunale che a fronte di un attivo di 13181 lire, registra un passivo (già comprese le rate dell’organo) di 12355 lire; con saldo positivo quindi di 826 lire. Il documento non manca di sottolineare … che ha la Comunità annualmente a che far fronte ad ogni spesa, anche imprevista, e si trova senza debiti, e la principal possidente … . L’Ordinato prosegue spostando il discorso sulla costruzione del nuovo organo … dalli sig.ri fabbricatori fratelli Serassi di Bergamo per la concordata somma di lire sei milla, quale vanno permessa, ed appovata con decreto 16. luglio 1822. n. 3264. in oggi li detti Sig.ri fratelli Serassi con loro lettera delli 17. corente hanno fatto sentire, che la formazione del secondo organo chiamato ecco, non si può effettuare in debita, e regolare forma, salvo sia ampliato di quatro piedi eccoseè del doppio di quanto vera stabilito nella Capitulazione per cui richiedesi la spesa di lire due milla, ed in conseguenza, che l’opera verrebbe ad essere compita e d’aggradimento a tutta la popolazione; considerando pertanto, non essere conveniente al pubblico di lasciar imperfetta un’opera cotanto interessante, e grandiosa al Culto divino, previe le opportune riflessioni fatte, unanimi e concordi supplicano l’ufficio della Real Intendenza a permettere la spesa di L. 1500. L’ufficio Intendenza, a digiuno di Arte Organaria, non resta insensibile ai termini “debita e regolare forma”, “lasciar imperfetta un’opera” tanto più pronunciate non dalla committenza bensì da personaggi del calibro dei Serassi e acconsente, con decreto del 25 giugno 1824, all’ennesimo stanziamento.
Un Ordinato – apparentemente insignificante – del 20 gennaio 1825 nomina predicatore quaresimale don Felice Boratti con lo stipendio di lire 150; il sacerdote piveronese è casualmente uno dei più promettenti giovani organisti nonché esperto d’organi e profondo estimatore di casa Serassi. Incidentalmente un Ordinato di appena tre giorni dopo tratta la richiesta di aumento di stipendio per il nuovo organista … si per la sontuosità del nuovo organo di recente costrutto, e che richiede un valente soggetto.
L’analisi del prezioso Carteggio Serassi della Biblioteca “Angelo Mai” di Bergamo permette di chiarire ciò che i documenti ufficiali per ovvii motivi dovevano celare; in particolare una lettera indirizzata dal Boratti a Giuseppe Serassi, scritta il 25 marzo 1825 … Dopo prova data sull’Organo di Strambino di mia abilità, io fui richiesto, ed eletto per organista di Feletto, dove si attende il grandioso Organo dalle loro signorie fabbricantesi, e fui eletto unanimemente dal Sindaco, Parroco, e dalla amministrazione intera di Feletto. Ed a quest’ora sono già circa due mesi, che abito in questo comune presso il degno sig.r Oddone. Organista o predicatore quaresimale? Di certo l’ufficio Intendenza non avrebbe mai avallato un spesa simile per un organista in una parrocchia sprovvista di organo: il vecchio era stato venduto nel 1823 e il nuovo nonostante il contratto lo prescrivesse per il febbraio 1825, era ancora lontano.
Un ritardo nella consegna non del tutto casuale e che coinvolge anche un altro grande strumento serassiano del periodo: il famoso organo della basilica piacentina di S.Maria di Campagna (di 16 piedi a tastiera unica, 48 registri corrispondenti a circa 2050 canne) progettato dal noto Padre Davide da Bergamo, al secolo Felice Moretti. Il contratto dell’organo piacentino, redatto il primo ottobre 1823, prescriveva il termine dei lavori entro il 24 dicembre 1824.
Il 30 giugno 1825, S.M. l’Imperatore e l’Imperatrice d’Austria visitano a Bergamo gli stabilimenti serassiani; è una notizia che raggiunge presto gli estimatori di casa Serassi, il 14 settembre da Venezia il M° Domenico Cimoso scrive … Ho sentito tutta la compiacenza l’onore da essi ricevuto delle replicate visite delle Loro Maestà ed Altezze Imp. e R., e che siano state soddisfattissime. Con ogni probabilità nella visita, al centro dell’attenzione, campeggiavano sia l’organo di Feletto sia quello di S.Maria di Campagna – le maggiori realizzazioni serassiane dell’epoca – suonati dagli stessi Serassi alcuni dei quali anche valenti organisti. Questa ipotesi è suffragata dal fatto non casuale che il montaggio dell’organo piacentino avviene nei mesi di luglio e agosto mentre il montaggio di Feletto inzia ai primi di settembre; esattamente nei tempi tecnici per consentire l’illustre presentazione. All’organo piacentino i Serassi attribuiscono il numero d’opus 408, all’organo di Feletto il successivo, 409.
La presenza a Feletto dei Serassi impegnati nel montaggio dell’organo ci viene confermata da una lettera del M° Carlo Minochio spedita da Torino il 10 settembre 1825 ed indirizzata a: Li Sig.ri fratelli Serassi Celebri Costruttori di organi Felletto in Canavese … . Lo stesso Minochio scrive al medesimo recapito felettese il 23 novembre, ciò testimonia il lungo lavoro di montaggio e messa a punto.
Con ogni probabilità il M° Boratti allieta le festività natalizie di quel 1825 col nuovo grandioso organo. Ma stranamente il collaudo ufficiale non avverrà che l’anno successivo. Non documentato avviene un ultimo ampliamento, probabilmente grazie alla munificenza di qualche fedele. Viene aggiunto un nuovo corpo d’organo – quello che i Serassi chiamano Terz’Organo – costituito da due registri ad ancia nei soprani: Oboe e Cornamusa disposti in posizione pettorale a mo’ di Brustwerk. Di questo ampliamento non vi è traccia documenteria se non qualche nota in una memoria di qualche anno successiva con un costo aggiuntivo stimato in 660 lire.
L’11 marzo il M° Giuseppe Megnet redige l’Atto di collaudo, l’esito è scontato … dopo seria, ed attenta disamina fatta di detto canto relativa pella formazione di detto organo, non meno che dell’organo istesso, quale fù minutamente visitato tanto ne’ vari giuochi, che nel numero delle canne risultanti dalla Capitulazione, che nel numero de’ registri, e diligentemente visitato ad ogni cosa ad essa relativa l’ha ritrovato secondo la regola dell’arte, ed a termini del Contratto seguito, in modo che non avvi alcun cosa a variare, avendolo riconosciuto per opera perfetta, di riguardo, e degna di tutta la Collodazione. Un giudizio lusinghiero al cospetto di un’opera grandiosa e complessa, espresso da un organista “indipendente” che in altre occasioni non era stato tenero nei confronti dei Serassi. Già qualche giorno prima, sul numero del 9 marzo del giornale torinese “Gazzetta Piemontese”, era apparso un articolo che trattava ampiamente le prerogative e le qualità foniche del nuovo organo felettese.
Giova ricordare che la popolazione felettese – che all’epoca non raggiunge le 1500 unità – ha a disposizione uno strumento di dimensioni monumentali: 16 piedi a doppia tastiera, 61 registri distribuiti su 4 corpi corrispondenti a oltre 2400 canne; un’organo che nessuna cattedrale in terra sabauda può rivaleggiare.
Dopo oltre sei anni di solerte e appassionato impegno l’intricata vicenda costruttiva è ormai terminata; un’opera colossale il cui costo stimato supera le 23.300 lire, ma dopo poco più di un mese un fatto tragicomico coinvolge suo malgrado il M° Boratti e il nuovo organo. Ce lo racconta lo stesso Boratti in una lettera indirizzata all’amico Giuseppe Serassi inviata il 18 ottobre 1826 … Un mese dopo la partenza di V.S. per Vercelli, ruppe a traverso il Rotolo, a cui era appesa la tenda. Vi mancò poco, che fracassasse a me il capo, ed all’organo i migliori registri istrumentali, ma per fortuna la canna grande di facciata lo tenne sospeso in aria. Io lo feci assicurare, e poi fu calato senza alcun inconveniente. … poi nel mettere sopra il nuovo rotolo essendovi mille difficoltà, vollero traforare di sopra il coperto della Cassa, ed inoltre non avendo preso bene le dimensioni bisognò tagliare i gattelli, che servono da fulcro al Rotolo; ma non vollero, come io diceva coprire bene le canne. In modo, che oltre la polvere, che cadde nel tempo che l’Organo stette scoperto, molte canne non davano più suono , perché piene di bricciole di legno. La lettera prosegue con interessanti dettagli tecnici riguardanti lo strumento, relaziona gli organari del progetto in corso di far sentire l’organo al Re nel corso dei suoi soggiorni nel vicino castello di Agliè ed elenca un buon numero di visitatori provenienti dalla capitale sabauda (musicisti, ufficiali, nobili …). Un’ultima frase, di apparente contorno, vorrebbe consigliare cautela agli amici Serassi … Il Sig.r Oddone sta bene, ma disgustato dal cattivo maneggio di qualche amministratore, non vuol più impicciarsi negli affari. Carlo Oddone, personaggio di spicco nella Feletto del primo Ottocento, era stato il sindaco all’epoca della Capitolazione coi Serassi (1823), di suo aveva finanziato la costruzione dell’organo con ben 1000 lire! L’amministratore a cui allude il Boratti è il priore Michele Castagna colpevole come si vedrà in seguito di un colossale ammanco di cassa.
Col passare del tempo la situazione si fa via via più complessa, non solo l’Oddone e il Boratti sono a conoscenza della gestione disinvolta del Castagna, tuttavia fino alla rata del 30 aprile 1828 i pagamenti risultano regolari. La prima avvisaglia si era però già manifestata nei mesi precendenti (dicembre 1827) con la rinuncia del Boratti alla carica di organista a favore di una analoga posizione nella più tranquilla Borgomasino. Il 30 aprile, nel corso della riscossione della rata in scadenza accade un fatto inspiegabile, il parroco di Feletto, don Giovanni Battista Franzino, rivende a Ferdinando Serassi per la somma di 70 lire il registro dell’Oboe. Per la prima volta si crea una certa tensione tra l’amministrazione comunale e la parrocchia, culminata con un Ordinato comunale del 2 maggio 1829 nel quale si critica apertamente l’atteggiamento della parrocchia.
Ma il peggio deve ancora succedere: i priori risultano all’epoca debitori dei Serassi di 5500 lire mentre le loro casse sono sostanzialmente vuote. Ancora una volta l’amministrazione felettese cerca di correre in soccorso, con due Ordinati del maggio 1831 e dell’agosto 1832 tenta di cedere alla parrocchia dei terreni, ma in entrambi i casi la Regia Intendenza si oppone al trasferimento. La situazione peggiora, le richeste dei Serassi di tenere fede agli impegni sono pressanti, ma nulla si muove fino all’azione giudiziaria promossa per conto degli stessi Serassi dal notaio Bana di Bergamo in data 22 agosto 1833. La seduta viene fissata per il 21 ottobre davanti al Tribunale provinciale, l’esito è scontato.
Ormai tutti sanno della gestione economica del Castagna, ciò che invece nessuno conosce è l’entità reale dell’ammanco di cassa. A questo punto entra in scena il parroco di Feletto, don Giovanni Battista Franzino, il quale con raro spirito di diplomazia riesce a riunire attorno ad un tavolo … varie volte nella Casa parocchiale … tutti i personaggi che a vario titolo hanno preso parte alla vicenda dell’organo. Viene stilato un circostanziato documento di ben 18 pagine intitolato Verificazione del conto del Michele Castagna per l’amministrazione da esso avuta de’ redditi della Chiesa Parochiale di Feletto a partire dalli 2 Agosto 1819 fino al giorno d’oggi con apposite osservazioni. E’ un documento che esamina minuziosamente in maniera seria ed equilibrata una dozzina d’anni nei quali si affastellano in maniera sovente confusa, entrate, uscite, mancate registrazioni, previsioni non realizzate, più libri dei conti, ricevute perse … . Il dato veramente eloquente è che a fronte di unCaricamento di 28834 lire e 3 soldi è documentato uno Scaricamento di sole 26230 lire e 13 soldi.
Quella che il documento cita eufemisticamente come … la contabilità del Castagna … e che va letta come ammanco di cassa è una cifra enorme: 2603 lire e 10 soldi; coi debiti raffronti e con tutta la cautela del caso a quasi due secoli di distanza, è una cifra sull’ordine degli attuali 100 mila euro! Tra le righe si leggono verità che i documenti ufficiali mai avrebbero potuto svelare, gustosissimo il passo in cui … si osserva che da tempo immemoriale sempre si praticò dalla Comunità, e perfino pendente il Governo Francese di somministrare di nascosto fondi alla Chiesa oltre quanto veniva ad essa regolarmente permesso. Che per la costruzione del più fiate menzionato organo avendo la Chiesa più che in ogni altro tempo avuto bisogno di denaro, e la Comunità cercando ogni mezzo per fargliene entrare si erano messe in opra le più piccole risorse … . In calce il giorno 3 dicembre 1834 firmano: Gioanni Battista Franzino Prevosto, Prete Steffano Raffaele Gamarra Priore, Alessio Guglielmetti Sindaco … si sono tutti quali sovra sottoscritti a riserva del Michele Castagna che si è riffiutato. Copia del documento e dei libri di amministrazione vengono inviati al Vescovo … per quel caso che nella sua illimitata saviezza crederà opportuno di fare; mons. Paolo Pocchettini che seguiva già la vicenda dal 1831 per mezzo di due delegati vescovili, con l’autorevolezza della sua carica ricompone, non senza fatica l’intricata questione.
Negli anni si alternano all’organo un buon numero di organisti, di tutti il più rappresentativo – anche per i 16 anni trascorsi alle tastiere del Serassi – è il M° Bernardo Barasa, destinato a diventare in seguito organista e Maestro di Cappella della cattedrale eporediese. Negli anni continua una sorta di pellegrinaggio al cospetto del grande Serassi, da Torino e dai paesi della provincia, musicisti, appassionati, nobili; curioso il racconto di Antonio, figlio di Bernardo Barasa, della visita a Feletto della “Bela Rusin” alias Rosa Vercellana, moglie morganatica di Re Vittorio Emanuele II … Un giorno il Rev. Sig. Parroco mandò a chiamare il padre perché da persona forestiera si desiderava sentire l’organo. Chi era? Era la Bella Rosina, la favorita del Re V.E. II; accompagnata e ossequiata dal Parroco, salirono sull’organo. La Signora, udite le armonie dello strumento, ne fu molto contenta e volle anche dare un scudo di regalo al valente organista. Il padre, sempre educatore, sebbene io fossi ancora molto fanciullo, mi rivelò che a quella Signora tanto onore si faceva anche da sacra persona perché coperta dal Re; nessun onore invece avrebbe avuto, se fosse stata ritenuta come una mondana o quasi.
Il Bertolotti nelle sue Passeggiate nel Canavese visita Feletto, e nel primo volume edito nel 1867 annota … Qui poi abbiamo un organo che sfida molti altri di cospicui borghi in bontà e grandezza. Esso è opera dei fratelli Serassi di Bergamo, costrutto nel 1824-25.
Dopo oltre qurant’anni di servizio ininterrotto il grande Serassi denuncia i primi acciacchi, se ne decide perciò il restauro. I lavori, affidati all’organaro torinese Pietro Barchietti, vengono portati a temine nel 1869. Oltre alle tipiche operazioni di restauro e pulitura che lasciano del tutto inalterato il piano fonico originale, in ossequio alla moda dell’epoca, vengono sostituite la tastiere (quelle originali avevano i tasti diatonici neri e i cromatici bianchi come in uso nel primo Ottocento) e spostato il corpo dell’Organo Eco dalla posizione tradizionale in basso a sinistra a quella in alto, centralmente addossato alla parete di fondo della cassa. Quest’ultima modifica, meccanicamente realizzata in maniera poco felice, sarà responsabile di parecchi problemi funzionali all’Organo Eco.
Negli anni l’organo felettese continua a godere di ottima fama; nel 1878, a oltre cinquant’anni dalla data di costruzione, viene preso a modello per il progetto – poi ridimensionato – riguardo la costruzione dell’organo della parrocchiale di Favria.
Nel 1893, quando la “riforma” della Musica Sacra è già tema di pubblico dominio, si pensa di “attualizzare” il sontuoso Serassi affidandolo alle cure di Angelo e Cesare Nava – bergamaschi – capifabbrica all’epoca del fallimento della ditta Serassi, emigrati poi a Torino come lavoranti prima e capifabbrica poi della ditta Collino. Considerata l’epoca, l’intervento dei Nava è quantomai rispettoso del lavoro dei maestri: viene sostituita la pedaliera e introdotti tre registri violeggianti in luogo di altrettanti ritenuti fuori moda, la sostanza resta fortunatamente intatta. Gli organari lasciano la loro firma all’interno dello strumento Cominciato il giorno 25 luglio terminato il giorno 16 settembre 1893 Nava Angelo Nava Cesare di Bergamo. Il 4 novembre lo strumento viene collaudato dal M° Nicolò Ciardonei organista della Cattedrale di Susa, il quale annota … l’organo della chiesa di Feletto (strumento che ebbe il suo quarto di secolo di celebrità, poiché dall’anno 1825 che data la sua costruzione, tenne il primato per tutta la Diocesi Eporediese sino al 1843, epoca in cui venne costrutto, quello della chiesa parrocchiale di Chivasso, ma che se lo superò per mole non lo superò per valore) lo trovai ora abbellito … ma quello che incontrai con mia sorpesa fu la sonorità veramente imponente che non avevo mai sentito … .
L’ultimo intervento avviene nel 1965 ad opera di Alfredo Cordone. L’organaro torinese noto non certo per la sua abilità professionale, al cospetto di un tale capolavoro si limita a un coscienzioso lavoro di pulitura. Disattiva quelli che ritiene registri poco consoni al rito liturgico: i Timballi(lasciandoli in sede), i Campanelli (smontandoli e lasciandoli in consegna al parroco, che tutt’ora conserva), la Banda (la cui grancassa è stata utilizzata fino ai giorni nostri come supporto per le partiture e la restante parte del meccanismo conservato in sede).
Il 7 marzo 1992 chi scrive con Sandro Frola, compie il primo sopralluogo sullo strumento ormai in condizioni di funzionamento assai limitate. Ripetuti sopralluoghi permettono la compilazione dellaScheda descrittiva primo passo verso l’auspicato recupero del prezioso manufatto.
Il Natale 2005 ricorre il 180° anniversario dal primo servizio liturgico e l’11 marzo 2006 il 180° dal collaudo del sontuoso organo di Feletto.
Per la primavera 2006 è previsto lo smontaggio dello storico strumento da parte della Bottega Organara Dell’Orto & Lanzini di Dormelletto (NO); il prezioso organo verrà restituito alla originaria funzionalità e al piano fonico voluto dai Serassi sanando le poche modifiche apportate nel corso dei secoli. Conseguentemente verrà sottoposta a restauro la monumentale cassa lignea ad opera delloStudio di Restauro Malachite di Paola Ponzetto & Gabriella Zordan di Orio Canavese (TO).

Ringraziamenti

Il presente studio è il frutto di quasi tre lustri di lavoro, il risultato è anche merito della disponibilità a vario livello di molte persone. Intendo ringraziare tutti di cuore e in particolare:

mia moglie Vilma, felettese, per il concreto aiuto nella trascrizione dei documenti, il costante stimolo e l’infinita pazienza
don Mario Pastore, parroco di Feletto, per la disponibilità e la collaborazione nel corso dei tanti, ripetuti sopralluoghi
il Consiglio pastorale di Feletto per la determinazione nel perseguire l’importante obiettivo
don Silvio Faga, arciprete di Caluso, per la disponibilità e la collaborazione nel corso dei tanti, ripetuti sopralluoghi
la Biblioteca “Angelo Mai” di Bergamo, per la pubblicazione delle due lettere riguardanti Feletto
il dott. Marco Guerinoni di Bergamo per la trascrizione delle due lettere della Biblioteca “Angelo Mai” di Bergamo
il m° dott. Giosuè Berbenni di Cenate Sotto (BG)
il dott. Pier Maria Soglian di Bergamo
l’Unità operativa del progetto di ricerca del C.N.R. di Bergamo riguardante lo studio del “Carteggio Serassi”
l’arch. Nicola de Liso della Soprintendenza di Torino
il sig. Sindaco e il personale dell’Archivio Storico del Comune di Feletto per la consultazione dei documenti
il sig. Sindaco e il personale dell’Archivio Storico del Comune di Caluso per la consultazione dei documenti
il dott. Fabrizio Giaccone Assessore al Comune di Caluso
il sig. Roberto Ricco per il costante impegno profuso nella documentazione dei nostri organi canavesani
il m° Sandro Frola di Barone Canavese
gli organari Carlo Dell’Orto, Massimo Lanzini, Italo Marzi
la sig.ra Elena Datta di Canavese on line per la disponibilità e il contributo professionale

Un ricordo riconoscente al dott. Oscar Mischiati di Bologna (1936-2004) e al dott. Pietro Bertodatto di Feletto (1945-2004) che troppo presto ci hanno lasciato.

Canavese On Line